LE MILLENARIE TERRE DEL FRIULI COLLI ORIENTALI
 
 

Il vino nasce dalla terra e la qualità dei vini SIRCH risiede nell'origine millenaria della sua ponca, termine friulano che indica l’insieme di marne
(limi e argille calcaree) e di arenarie (sabbie cementate) emerse dall'acqua nel corso di diverse ere geologiche.

Sessanta milioni di anni fa l'area pianeggiante e collinare della zona DOC dei Friuli Colli Orientali era un grande golfo:
il lento ma lunghissimo processo di sollevamento delle terre unito all'azione di arretramento del mare e a quella drenante dei fiumi (Tagliamento e Isonzo)
hanno riempito il golfo primordiale di detriti e dato origine al particolare terroir che oggi caratterizza tutta la zona.

“Le colline del Cividalese sono formate esclusivamente da terreni dell’epoca eocenica caratteristiche del Friuli orientale sono le colline dalla forma arrotondata,
quella morbida ondulazione di poggi, con vocazione agraria e amenità”

scriveva il prof. Taramelli nel 1873.
I fossili sono quelli dei pesci e dei molluschi, antenati dei prodotti del mare che bene si abbinano ai vini bianchi SIRCH!

Strette tra le Alpi e il mare Adriatico, queste terre sono uniche anche per il microclima che le caratterizza: mediterraneo e a tratti continentale. La ventilazione è costante con sensibili escursioni termiche che influenzano favorevolmente gli aromi varietali dei diversi vitigni. Il profilo delle colline è modulato dal lavoro di generazioni di viticoltori e si presenta come un’armoniosa alternanza di terrazze coltivate a vite e ampie zone lasciate a bosco.

I VIGNETI, LA NATURA E L'UOMO

 

 

Il Friuli Venezia Giulia è una terra vocata alle più diverse espressioni vinicole e proprio nelle terre di produzione SIRCH si concentrano i vitigni più rinomati: qui i terreni collinari marnosi sono esposti alle infinite combinazioni che nascono dall’incontro tra le brezze dell’Adriatico e i venti freschi dell’Est. Un prezioso dono della Natura che la mano dell'uomo asseconda e valorizza. Nel rispetto della migliore tradizione e della più aggiornata competenza tecnica, i nostri vignaioli lavorano aree diverse con piante di età variabile e adottano prevalentemente il metodo a “guyot” o il classico “doppio capovolto”.

LE TERRE DI CONFINE SIRCH 

 

 

Crocevia di acque, terre e popoli, i vigneti SIRCH concentrano in un unico territorio l’immensa ricchezza di storie e geografie diverse. Ad oriente il fiume Judrio segna il confine italo-sloveno, ad occidente il fiume Natisone definisce la rinomata zona DOC del Friuli Colli Orientali. Già Teodato re dei Goti (534 d.C.) attestava la forte produzione di vino nella zona di Cividale, dove nell’arte longobarda sono spesso rappresentati grappoli e tralci di vite. Abbracciato da questi due corsi d’acqua - tra i Comuni di Cividale del Friuli, Prepotto e Premariacco - SIRCH unisce così, sotto le sue etichette colorate una lunga storia di confini, geografici e culturali, ma anche d’incontri e di fusioni che hanno arricchito queste terre. 

TERRE DI VINO

 

 

I rilievi, un’alternanza di marne e arenarie, raggiungono tra i 100 e i 350 metri sul livello del mare e formano quella che, nella lingua locale, il friulano, prende il nome di “ponca”. Le Alpi Giulie, a nord, proteggono queste terre dalle correnti fredde, mentre il mare Adriatico lambisce la terra con i benefici di una ventilazione leggera e costante. Già a fine ‘800 quest’area era stata così definita: “interessante, geologicamente parlando, è il gruppo morenico al nord di Udine, che si spinge verso S. Pietro al Natisone e Cividale, il terreno è dovuto all’epoca eocenica. Notevole S. Pietro e Cividale per rossi, e Vini da pasto”. Dalla vendemmia alla vinificazione si tiene conto dell’appezzamento, dell’esposizione, della tipologia di uve, dell’età del vigneto per mantenere intatte le caratteristiche di quei prodotti e scegliere poi come assemblarli e valorizzarli per soddisfare i gusti dei nostri consumatori.